VIGORELLI Adolfo

nasce il 26 ottobre 1921 a Milano (https://it.wikipedia.org/wiki/Adolfo_Vigorelli). Sottotenente complemento, autieri, partigiano combattente.

Figlio di noto avvocato del foro milanese, ed iscritto nella facoltà di legge nell’Università Cattolica di Milano, nel dicembre 1939, venne ammesso volontario al primo periodo preliminare del corso allievi ufficiali di complemento di fanteria. Frequentato anche il secondo corso, fu inviato, nel febbraio 1941, al 67° fanteria in Como, dove conseguì la promozione a sergente nel giugno successivo. Ammesso infine alla Scuola allievi ufficiali del 1° Centro automobilistico di Torino, venne nominato sottotenente del Corpo automobilistico. Assegnato al 3° Centro nel marzo 1942, passò successivamente al 273° autoreparto mobilitato, al 35° autogruppo misto e dal 1° agosto 1943 al reparto comando dell’11° autogruppo d’Armata a Milano. Smobilitato il 18 agosto, fu trasferito al 3° reggimento autieri. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, fece parte della Divisione partigiana Valgrande nella Valle dell’Ossola. Dall’Università Cattolica di Milano gli fu conferita dopo la morte la laurea in giurisprudenza ad honorem.

Giovane ufficiale di complemento, combatteva subito dopo l’armistizio in Milano. Individuato dalla polizia nazifascista riparava in Svizzera ma presto, insofferente di inazione, rientrava col fratello in Patria, in zona occupata dal nemico mentre si stava svolgendo un duro rastrellamento. Partecipava alla guerra partigiana distinguendosi in numerose e rischiose azioni per alto ardimento, sprezzo del pericolo e capacità di comando. In dieci giorni di aspra peregrinazione in zone impervie, prodigava instancabilmente il suo inesauribile entusiasmo ad animare i compagni come lui sfiniti dai combattimenti e dalle privazioni. Nel corso di un duro combattimento sostenuto in tragiche condizioni, sfuggito con pochi animosi all’accerchiamento nemico, si portava in aiuto del fratello precipitato in un burrone, e dopo averne pietosamente composto la salma, vincendo lo strazio del suo animo, riprendeva la marcia. Sorpreso dall’avversario, con i propri uomini stremati di forze e privi di munizioni, vista vana ogni ulteriore resistenza, piuttosto che arrendersi si faceva incontro al nemico affrontando da prode morte sicura. Caduto ferito, incitava i compagni alla lotta ed esalava l’ultimo respiro sotto nuovi colpi dell’avversario. Nobile esempio di ardimento e di elevato spirito patriottico. – Valgrande – Ossola, 22 giugno 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 478.