SPACCAMELA Pio
di Filippo e di Giuseppina Iannuccelli, nacque ad Arpino (Frosinone) il 30 dicembre 1849 e decedette a Roma l’11 dicembre 1928.
Discendente da famiglia di patrioti arpinati, fu ammesso a diciotto anni nell’Accademia Militare di Torino ed uscì sottotenente del genio nel 1870. Dall’agosto 1873, col grado di tenente e poi di capitano, ebbe l’incarico dell’insegnamento di topografia nell’Accademia Militare. Nel febbraio 1885, partecipò col Corpo di spedizione Saletta, all’occupazione di Massaua, e nel 1887, alle operazioni di difesa del territorio, impiantando, per la prima volta, i fortini metallici da lui ideati. Fu decorato della Croce di Cavaliere dei SS.Maurizio e Lazzaro di motu proprio con determinazione 3 novembre 1885 per l’attività e l’elevato morale di cui dette prova nei presidi d’Africa.
Rientrato in Patria, insegnò fortificazione nella Scuola Centrale di tiro di fanteria e nel gennaio 1891 passò alla direzione del genio di Roma.
Fu decorato di medaglia d’oro al v. m. con r. d. 31 maggio 1891 con la seguente motivazione: Il mattino del 23 aprile 1891, mentre si recava ad eseguire studi fuori di Porta Portese, informato che la polveriera di Vigna Pia stava per scoppiare, da uno dei bersaglieri di guardia inviato sulla via maestra per avvertire del pericolo, vi accorse tosto per provvedere. Noncurante della propria vita pur di tentare di evitare la catastrofe, volle penetrare nella polveriera stessa, ma non lo potè mancandovi le chiavi; però, dopo attento esame fatto in mezzo al pericolo, convinto della impossibilità di impedire il disastro, che riconobbe imminente, con mirabile sangue freddo, impartì ordini opportuni per attenuare gli effetti. Ultimo a ritirarsi dal pericolo, fu investito dallo scoppio a 40 metri circa dalla polveriera rimanendo orribilmente ferito al capo. – Roma, 23 aprile 1891.
Col grado di tenente colonnello, ebbe il comando interinale del 1° reggimento genio e lo conservò con la promozione a colonnello il 1° ottobre 1902.
Tre anni dopo assunse il comando del 5° reggimento, a Torino. Fondò, nel 1905, la prima casa del soldato e, nel 1908, ottenne la medaglia d’oro di benemerenza per l’organizzazione dei soccorsi pel terremoto calabro – siculo.
Pubblicò importanti studi militari sugli esplosivi, sulle fortificazioni campali, sull’impiego delle specialità del genio (equipaggi da ponte); ideò, fra l’altro, la vanghetta leggera per fanteria, adottata con successo dall’Esercito ; la miccia a lenta e pronta combustione; le bombe S. P.
Col grado di maggior generale, dal 31 dicembre 1907, ebbe il comando del genio in Torino e fu poi ispettore dell ‘Arma. Promosso tenente generale fu collocato in ausiliaria nel dicembre 1914 ed ottenne la medaglia Mauriziana per i compiuti cinquanta anni di servizio. Richiamato nella guerra 1915-18 ebbe, poi, nella riserva il grado di generale di corpo d’armata (1924).
G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958, p. 166.