BALDASSARRE Ettore

nasce a Trani (Bari) il 27 aprile 1883 (Wikipedia). Generale di Divisione.

Allievo dell’Accademia Militare di Torino, fu nominato sottotenente d’artiglieria nel 1903 e promosso tenente nel 1905, fu destinato al 3° artiglieria da fortezza. Nel 1911, partecipò alla guerra italo-turca e promosso capitano a scelta, rimpatriò nell’ottobre dell’anno successivo. Dal novembre 1914 fu chiamato a capo del servizio aerostatico d’artiglieria nel quale doveva poi gareggiare in attività e audacia con gli aerostieri del Corpo nelle battaglie dell’Isonzo, sul Carso e sull’Altipiano. Comandò poi un gruppo pesante campale da maggiore e terminò la prima guerra mondiale al comando artiglieria della 3^ Armata, dove ottenne la promozione a tenente colonnello per meriti eccezionali. Chiamato all’Ispettorato d’artiglieria nel 1920, vi svolse fattiva opera nel campo degli studi sul tiro e sulla regolamentazione del tiro d’artiglieria che gli valsero la promozione a colonnello per meriti eccezionali. Comandante il 6° reggimento pesante campale dal 1931 al 1933 e ricoperta la carica di segretario del Commissariato generale per le fabbricazioni di guerra, fu promosso generale dì Brigata nel 1936 e generale di Divisione nel 1938. Dopo aver comandata la Divisione Legnano, assumeva nel giugno 1940 il comando della Divisione Ariete trasferita poi in A.S. (Africa Settentrionale). Rimpatriato nel luglio 1941 ed incaricato delle funzioni di Direttore superiore del Servizio tecnico, lasciò l’alto incarico nel marzo 1942 per ritornare in A.S. al comando del XX Corpo d’Armata corazzato.

Altre decorazioni: Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Libia, 1913); ufficiale O.M.S. (Ordime Militare Savoia) (A.S., aprile – luglio 1941).

Valente artigliere, tecnico insigne, già distintosi per capacità, coraggio e sprezzo del pericolo in numerosi combattimenti ha, quale comandante di grande unità, contribuito in modo decisivo a vittorie riportate dalle nostre armi in aspre battaglie. Incurante di ogni rischio, mosso dal desiderio di portare la sua parola incitatrice alle truppe era sempre fra i suoi soldati nei punti più esposti. Durante la preparazione di un attacco veniva gravemente ferito in seguito a bombardamento aereo mentre trovavasi fra le truppe di prima schiera. A malgrado della conseguente fortissima emorragia, consentiva di essere trasportato al posto di medicazione soltanto dopo aver dato le direttive per la prosecuzione dell’azione a chi doveva succedergli nel comando. Trasportato ad una sezione di sanità sopportava virilmente una dolorosa operazione chirurgica e decedeva poco dopo pronunziando parole di fede nel felice esito della battaglia. Ain el Gazala, Bir llacheim, Tobruk, Sjdi e.l Barrani (A.S.), 16 marzo 26 giugno 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 40.