OTTOLINI Giordano

OTTOLINI GIORDANO096di Giuseppe e di Oriele Beolchi, nacque a Milano il 13 dicembre 1893 e morì in combattimento sul Monte Spil, in Vallarsa, il 1° luglio 1916.
Giovanissimo conseguì il diploma magistrale e quello di ragioniere, esercitando insieme le due professioni. Svelto di ingegno, di carattere impetuoso, insofferente di ogni formalismo, condusse una vita movimentata per l’avversione ai metodi del tempo. Chiamato alle armi per mobilitazione, dopo la dichiarazione di guerra all’Austria fu arruolato l’11 giugno 1915 nel 5° reggimento bersaglieri, ma ammesso due mesi dopo a frequentare un corso per allievi ufficiali di complemento al deposito del 2° reggimento bersaglieri, fu nominato aspirante nel novembre. Raggiunse il reggimento in zona di operazioni, schierato nelle trincee alla testa di ponte di Gorizia. Dimostrò subito doti di coraggio e di sangue freddo eccezionali; e, ad Oslavia, portatosi all’attacco alla testa del suo plotone rimase ferito ad un braccio da un colpo di baionetta austriaca. Guarito della ferita ed impaziente di tornare a combattere fu assegnato, il 27 febbraio 1916 con la promozione a sottotenente, al 71° reggimento fanteria sul fronte albanese e partecipò ai combattimenti svoltisi in quel settore lungo il corso della Vojussa, dal mare fino alla confluenza colla Schusciza. All’inizio dell’offensiva austriaca nel Trentino del maggio successivo rientrò in Patria col reggimento e sul Pasubio, pel valore dimostrato nei combattimenti del 10 giugno, ottenne una medaglia d’argento al v. m. Contuso alla schiena durante il combattimento, con i piedi gonfi per congelamento, ritornò sulla linea del fuoco tra i suoi fanti dopo una sommaria medicazione e contro il parere del medico. Alcune settimane dopo il valoroso ufficiale, definito dal suo colonnello il più ardito ed audace del reggimento cadde da eroe, durante le operazioni offensive condotte contro le posizioni nemiche di Monte Corno e dello Spil che sbarravano il fondo della Vallarsa. La medaglia d’oro al v. m., concessagli alla memoria con d. l. del 31 dicembre 1916, premiò l’audacia del giovanissimo ufficiale che anche nell’ultimo temerario e mortale episodio dimostrò di possedere le più elette virtù militari. Dice la motivazione:

Con pochi uomini si slanciava all’assalto di una mitragliatrice nemica, vicina alla sua posizione. Rimasto isolato ed accerchiato, si difendeva strenuamente, infliggendo gravi perdite all’avversario. Avuta da un ufficiale avversario lintimazione di arrendersi, lo freddava con un colpo di piccone. Riaccesasi più feroce la lotta, menando colpi di piccone a destra ed a manca, riusciva a sfuggire agli assalitori e faceva ritorno alle nostre linee, passando attraverso quelle nemiche. Ferito, si medicava da sé e ritornava poi a combattere, rimanendo subito dopo nuovamente colpito a morte. Monte Spil, 30 giugno 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 220.