TALAMO Manfredi

nasce a Castellammare di Stabia (Napoli) il 2 gennaio 1895 (https://it.wikipedia.org/wiki/Manfredi_Talamo). Tenente colonnello s.p.e. carabinieri.

Arruolatosi volontario nella legione allievi di Roma e nominato carabiniere a piedi nell’agosto 1914, partecipò alla prima guerra mondiale dal maggio 1915 raggiungendo il grado di maresciallo d’alloggio capo nel febbraio 1919. Nello stesso anno, conseguito a Napoli il diploma di ragioniere, veniva ammesso alla Scuola allievi ufficiali , ottenendovi nell’aprile 1920 la promozione a sottotenente. Inviato a Pola, assumeva il comando del 262° plotone Carabinieri del XXVI del C.A. distinguendosi per il suo comportamento nella cattura di tre evasi. Tenente nel 1923, fu trasferito a domanda in Tripolitania, dove rimase fino al 1930, meritandosi nella sua lunga permanenza in colonia quattro encomi dal Governo della Tripolitania. Rientrato alla legione di Bolzano, quindi, passò a disposizione del Ministero della Guerra. Assegnato al Servizio Informazioni e promosso maggiore per meriti eccezionali nel giugno 1938 continuò a prestare la sua opera nel S.I.M. (Servizio Informazioni Militari) anche dopo il giugno 1940, data della dichiarazione di guerra. La promozione a tenente colonnello per m.g. nel 1942 premiò i preziosi risultati ottenuti nello speciale servizio con grande beneficio del Paese e delle Forze operanti. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1843, si prodigò nella lotta per la resistenza.

Altre decorazioni: Medaglia di Bronzo (Pola, dicembre 1920); tenente colonnello per m.g. (giugno 1940-marzo 1942).

Nell’assolvere delicate mansioni, eccelleva per rare virtù militari ed impareggiabile senso del dovere, rendendo al Paese, in pace e in guerra, servizi di inestimabile valore. Caduto in sospetto della polizia tedesca che ne ordinava l’arresto, sopportava stoicamente prolungate torture, senza svelare alcun segreto sulle organizzazioni clandestine e sui loro dirigenti. Condotto alla fucilazione, alle Fosse Ardeatine, dava sublime esempio di spirito di sacrificio, di incrollabile fermezza, di alte e pure idealità, santificate dal martirio e dall’olocausto della vita. – Roma, Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 407.