CAFFER Enzio Giovanni

nasce a Perosa Argentina (Torino) il 10 marzo 1925 (https://www.anpi.it/donne-e-uomini/decorazione/medaglia-doro-al-valor-militare?pagina=1). Partigiano, la Divisione alpina autonoma Val Chisone Adolfo Serafino.

Frequentò il corso di avviamento professionale nella locale scuola divenendo operaio meccanico specializzato. Alla dichiarazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943 entrò a far parte delle formazioni partigiane della Val Chisone insieme al fratello Dario (caduto anche lui combattendo in Val Gennanasca presso la Balziglia nell’agosto 1944).

Di duro ceppo montanaro, pur non avendo obblighi militari, fu tra i primi nella lotta contro i tedeschi, seguendo l’esempio del suo fratello maggiore caduto per la libertà. Partecipò a tutti i combattimenti ed il suo nome divenne in Val Germanasca e in Val Perosa simbolo di ogni eroismo ed ardimento. Durante il duro inverno 19431944 visse tra i rigori del gelo e stenti inenarrabili, sorretto dall’ardente fede che lo animava e dall’alto spirito di sacrificio che è patrimonio della nostra gente montanara. Incaricato di cooperare con la sua arma allo sbarramento di una posizione per proteggere una manovra di ripiegamento, veniva mortalmente colpito e rifiutava ogni soccorso pur di non distogliere nessuno dal posto di combattimento. Morì dissanguato, esempio di indomito coraggio e di stoico valore. – Villaretto di Val Chisone, 30 luglio 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 506.