FERRAIOLO Michele

nasce a Acerra (Napoli) il 14 ottobre 1886 (Wikipedia). Colonnello fanteria (riserva), 16° reggimento costiero.

 Compiuti gli studi classici nel Liceo Cirillo di Acerra, entrò alla Scuola Militare di Modena nel novembre 1907 e nel settembre 1910 fu nominato sottotenente nel 63° fanteria. Dopo avere partecipato alla guerra italo-turca, in Libia, promosso tenente, combatté nella prima guerra mondiale, col 152° fanteria della Brigata Sassari e da capitano col 257°. Promosso maggiore nel 1917 assunse il comando di un battaglione del 21 fanteria della Brigata Cremona alla testa del quale si distinse sul Grappa nel 1918. Prestò in seguito servizio nel 64° fanteria dove consegui la promozione a tenente colonnello nel 1927 e dal marzo 1931 fu insegnante presso la Scuola allievi sottufficiali di Casagiove per passare, nel 1935, al Comando territoriale di Napoli. Colonnello dal 1° gennaio 1940, fu capo ufficio del Comando della Zona militare di Napoli, prima e del Comando della Difesa territoriale, poi. Collocato nella riserva per età dal gennaio 1943, nel maggio successivo, trattenuto in servizio, era destinato al comando del 16° reggimento costiero, nel settore di Villa Literno.

Comandante di un reggimento costiero, proclamato l’armistizio, sceglieva senza indugio la via dell’onore e pur essendo in critica situazione di mezzi e forze e senza possibilità di opporre valida difesa, stretto ai propri uomini si opponeva con singolare valore all’aggressione tedesca. Nel regime di terrore iniziato dalla rappresaglia nemica con un delittuoso bombardamento aereo a bassa quota sulla popolazione inerme della zona da lui presidiata, di fronte alla schiacciante superiorità avversaria si rifiutava con eroico contegno di accettare qualsiasi contatto o compromesso e, guidando un pugno di valorosi, con rapida audace azione riusciva a rioccupare la sede del suo comando invasa dai tedeschi. Attaccato da ingenti forze, all’ingiunzione di cedere le armi ed arrendersi rispondeva con violenta reazione. Circondato, pressato da vicino, opponeva epica resistenza e in strenua lotta corpo a corpo sostenuta con indomito valore con un soldato tedesco, cadeva colpito a morte da una raffica di arma automatica. Sublime esempio di preclari virtù militari. Mondragone, 9 settembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 291.