FINCATO Giovanni

nasce a Enego (Vicenza) il 3 ottobre 1891 (Wikipedia). Tenente colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo), 6° reggimento alpini, partigiano combattente.

Entrato in guerra nel maggio 1915 col grado di sergente, nel dicembre dello stesso anno venne nominato sottotenente di complemento. Dopo avere combattuto valorosamente col 6° reggimento alpini, due volte ferito nel 1916 e nel 1917 e nominato tenente in s.p.e. per m.g. (meriti di guerra) (1917), terminò la prima guerra mondiale, col grado di capitano, in Albania col battaglione Feltre. Trasferito a domanda nel ruolo mobilitazione nel 1934, per quattro anni disimpegnò le funzioni di giudice effettivo presso il Tribunale militare di Bologna e per altri quattro anni quelle di giudice supplente presso il Tribunale militare di Verona, col grado di maggiore. Promosso tenente colonnello dal 1° gennaio 1942, prestò prima servizio presso il deposito del 6° alpini e dal 1° agosto 1943, poi, come comandante del CLXVII battaglione costiero schierato a difesa delle coste della Provenza. Sopraggiunta la dichiarazione dell’armistizio, dopo l’8 settembre 1943 si rifugiò in un primo tempo in Piemonte, poi sui monti del Vicentino ed infine si portò a Verona, dove svolse anche opera di collaborazione con militari di una speciale missione segreta delle Nazioni Unite.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Crepaggio, giugno 1916); M.A. (Monte Ortigara, giugno 1917); M.A. (Feletre, ottobre 1918); tenente in s.p.e. per m.g. (1917).

Prode ufficiale, già tre volte decorato della medaglia d’argento al valor militare, durante l’occupazione tedesca del Paese organizzò tra i primi la resistenza armata nella Zona di Verona. Affrontando per  sè e per i famigliari gravi privazioni e seri pericoli, animò la lotta con la fede e con l’esempio. Comandante clandestino della piazza di Verona, dopo un anno di indifesa e coraggiosa attività, cadde nelle mani del nemico durante uno scontro nelle vicinanze della città. Ripetutamente interrogato e barbaramente seviziato per circa un mese, mantenne contegno fiero ed esemplare nulla rivelando sino a che il 6 ottobre 1944, dopo sedici ore di torture stoicamente affrontate, il suo nobile cuore cessò di battere. Il suo corpo, gettato nellAdige, più non venne trovato, ma il suo spirito continuò a levarsi, animatore della lotta, per la Patria e per la Libertà. Zona di Verona, settembre 1943ottobre 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 556.